Artribune

Sulla curva chiusa. Rafael Munárriz a Cagliari  


Galleria Macca, Cagliari – fino al 31 agosto 2017. La routine degli spazi e delle cose come base per stravolgere il sistema sociale. Rafael Munárriz interviene sugli oggetti proponendo una seconda realtà, che esamina le possibilità spaziali di alcuni luoghi e le loro limitazioni, architettoniche o sociali.

Rafa Munárriz, Anfiteatro, 2017
Rafa Munárriz, Anfiteatro, 2017

Rafa Munárriz, Anfiteatro, 2017
Rafa Munárriz, Anfiteatro, 2017

Rafa Munárriz, Desde la curva cerrada, 2017
Rafa Munárriz, Desde la curva cerrada, 2017

Rafa Munárriz, Desde la curva cerrada, 2017
Rafa Munárriz, Desde la curva cerrada, 2017

Rafa Munárriz. Sulla curva chiusa. Exhibition view at Galleria Macca, Cagliari 2017
Rafa Munárriz. Sulla curva chiusa. Exhibition view at Galleria Macca, Cagliari 2017

Rafa Munárriz. Sulla curva chiusa. Exhibition view at Galleria Macca, Cagliari 2017
Rafa Munárriz. Sulla curva chiusa. Exhibition view at Galleria Macca, Cagliari 2017
 
 
Quello di Rafael Munárriz (Tudela, 1990) è un lavoro concettuale complesso che studia il rapporto tra uomo e spazio. L’arte, alimentata da una costante osservazione, diventa strumento per rivendicare maggiore semplicità attraverso una ricostruzione del reale che tiene conto di questioni visuali e sociali.

La sua prima personale in Italia, a cura di Marta Ramos-Yzquierdo, propone Anfiteatro: una serie di sculture che indaga la struttura dell’anfiteatro romano e ne astrae la sagoma, ricavandone il negativo e isolandolo. L’anfiteatro, omaggio alla città di Cagliari, è considerato da Munárriz elemento precursore dei moderni circuiti automobilistici. Proprio al circuito di Interlagos a San Paolo del Brasile, non lontano da dove Munárriz attualmente vive grazie a una borsa di studio della Fondazione Botin, si ispirano una videoinstallazione e i disegni che hanno suggerito il titolo della mostra. La forma chiusa del circuito di Formula 1 viene scomposta e ripetuta in molteplici varianti che ne alterano le sembianze. Così, contraddicendo la logica e le regole di quella prima realtà, si propongono più punti di vista grazie alla seconda realtà rappresentata dall’opera d’arte.

‒ Elisabetta Masala

PS: La mostra e' stata prorogata fino al 5 settembre 2017