RAFA MUNÁRRIZ

SULLA CURVA CHIUSA | JULY 20 - AUG 31 | 2017

drawing (detail), 2017
drawing (detail), 2017
Galleria Macca è lieta di presentare Sulla curva chiusa, prima mostra personale in Italia di Rafa Munárriz (Spagna, 1990), con la curatela di Marta Ramos-Yzquierdo. La mostra è visitabile ogni martedí, giovedí e venerdí dalle 19 alle 21, o su appuntamento, dal 20 Luglio al 31 agosto 2017. La mostra è inserita fra gli eventi collaterali di CagliariPaesaggio. 

Munárriz costruisce la sua ricerca artistica partendo da un’osservazione quotidiana e silenziosa. Registra, archivia e accumula azioni e materiali, dai minimi dettagli alle grandi strutture. Uno sguardo attento che identifica non solo i materiali, ma anche le energie che vengono associate all’idea di costruzione come progresso sociale. L'artista continua il lavoro sull’archivio personale analizzando i codici stabiliti in contesti predeterminati. Quelle regole che sono talvolta presupposte - per esempio, quelle determinate dalla natura - come quelle che sono imposte dalle dinamiche sociali – e gia’ presenti negli esempi del passato.

Per la sua prima personale alla Galeria Macca, l’artista ha realizzato una serie di disegni, sculture e una video-installazione partendo dall’osservazione dei circuiti di corse automobilistiche, come quello destinato alla Formula 1 a Interlagos, São Paulo. Questi complessi, come i teatri greci dai quali derivano, sono esempi dell’applicazione del concetto di “curva chiusa”. Le opere funzionano, in questo modo, come un insieme che permette di iniziare una riflessione sui flussi, percorsi, circuiti, transiti e, la chiave di lettura del suo lavoro, le possibili trasformazioni attraverso l’alterazione dei codici di cui sopra. Come si apre il cerchio? Dove ci porterebbe la sua linea infinita? Che nuovi significati si troverebbero pensando a cosa c’e’ fuori dal cerchio, dal circuito chiuso, dall’Isola?

Munárriz, proponendo una transformazione nei transiti di energia nei suoi circuiti, ovvero modificando i codici del circuito originale, crea una metafora di un processo di sovversione in un sistema, o struttura, sociale.

Ringraziamo #CantineLocciZuddas e #Ichnusa per il supporto, #CagliariPaesaggio e #ComunediCagliari per il patrocinio



BIO

Rafael Munárriz nasce in Spagna nel 1990, finisce le Belle Arti alla UCM nel 2014 con menzione speciale, compiendo scambi culturali con l’Universita’ ABK de Stoccarda, la SAIC di Chicago e USP di São Paulo. Durante gli ultimi anni ha esposto il suo lavoro in varie mostre personali (Galeria Pelaires di Palma di Mallorca; Eva Ruiz a Madrid) e collettive (Casa do Povo (São Paulo); Mumok (Vienna); La Casa Encendida de Madrid) sia in Spagna che all’estero. Ha vinto diversi premi e borse di studio, nel 2016 quella della Fondazione Botin. Attualmente sta terminando una residenza a São Paulo all’interno del programma Pivô Pesquisa y Residência FAAP, cosi’ come nel programma PIESP diretto da Adriano Pedrosa.

Marta Ramos-Yzquierdo e’ storica dell’arte laureata alla UCM Madrid, ha conseguito un Master in Gestione Culturale all’Instituto Ortega y Gasset, e fa parte del ICI New York (Bogotá, 2014). In Brasile, dal 2009 al 2013 dirige la Galeria Baró e il Centro d’Arte Pivô, a São Paulo. Attualmente risiede a Barcellona, dove dirige LOOP Fair, ed e’ curatrice indipendente. Ha curato numerose mostre in Europa e in America Latina, e ha scritto testi critici per artisti quali Ricardo Alcaide, Marlon de Azambuja, Alberto Casari, Cristina Garrido, Julius Heinemann, Victor Leguy, Bruno Moreschi, Yoshua Okón, Sara Ramo, Flora Rebollo, Matheus Rocha Pitta, Sara&André, Tercerunquinto, Fábio Tremonte, Carlos Amorales e Felipe Ehrenberg; e scrive per le riviste Arte al Día, Artishock and a-desk.org

Galleria Macca is pleased to present Rafa Munárriz's first solo-show in Italy, Sulla curva chiusa | On the closed curve, curated by Marta Ramos-Yzquierdo.

Rafa Munárriz (Spain, 1990) captures, collects and stores actions and materials, from the smallest details to the bigger structures that he obtains during his daily observation. His alerted gaze identifies not only materials but also energies, these ones associated to the idea of the construction as social progress. With this personal archive he analyses established codes in predetermined contexts. Those codes that are presupposed - for example the ones existing in Nature - as well as the ones imposed by social dynamics - already present in ancient times.
 
In his first show at Gallery Macca, the artist will present a series of drawings, sculptures and a video installation, based on the study of race tracks, especially the one dedicated to Formula 1 competitions in Interlagos, São Paulo. These racing tracks and also the Greek arenas - their historical model - are examples of the application of the closed curve. The works are, in this sense, an ensemble that allows us to reflect on flux, routes, circuits or transits, and - key of his practice - their feasible transformations produced by the alteration of those codes. How to open the circle? Where could its infinite line carry us? What new meanings could appear if we find routes out of the circuit, out of the box, out of the island?
 
Munárriz, proposing a transformation of the transit of the energy in his circuits - or in other words, changing the codes of the original circuit - gives us a metaphor on small scale of a subversion in a social system or structure.

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Galleria Macca presenta, por primera vez en Italia, Sulla curva chiusa | Sobre la curva cerrada, muestra de Rafa Munárriz, curada por Marta Ramos-Yzquierdo.

El artista Rafa Munárriz (Tudela, España, 1990) construye su práctica desde una observación diaria y callada. Registra, archiva y acumula acciones y materiales, desde los más mínimos detalles hasta grandes estructuras. Una mirada atenta que identifica no sólo los materiales, sino también las energías que se asocian a la idea construcción como progreso social. Munárriz continúa el trabajo sobre este archivo personal analizando los códigos establecidos en contextos predeterminados. Aquellas reglas que son tanto presupuestas – por ejemplo, las determinadas por la naturaleza – como las que son impuestas en dinámicas sociales – y ya presentes en los ejemplos más antiguas.
 
En la Galleria Macca el artista ha realizado una serie de dibujos, esculturas y una video instalación que parten de la observación de los circuitos de carreras, como el destinado a las carreras de Fórmula 1 en Interlagos, São Paulo. Estos complejos, como los teatros griegos de los que derivan, son ejemplos de aplicación de la curva cerrada. Las obras funcionan, de este modo, como un conjunto que permite iniciar la reflexión sobre sus flujos, recorridos, circuitos, tránsitos y, la clave de su hacer, sus posibles transformaciones a través de la alteración de dichos códigos. ¿cómo se abre el círculo? ¿dónde nos llevaría su línea infinita? ¿qué nuevos sentidos aparecen al pensar fuera del círculo, del circuito cerrado, de una isla?
 
Munárriz, proponiendo una transformación en los tránsitos de energía en sus circuitos – en otras palabras, cambiando los códigos del circuito original – crea una metáfora a pequeña escala de un proceso de subversión en un sistema o estructura social.

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