Artribune
La Vestizione della Sposa
Ed è proprio il sangue a farla da protagonista alla Galleria Macca dopo la foratura dei lobi – momento in cui il pathos ha raggiunto il culmine, quel sangue che è lentamente affluito per tutta la rappresentazione e che ha lasciato segni indelebili sugli abiti ricamati e sugli orecchini di filigrana. Si è poi abbandonato alle attenzioni e alle cure della sarta e delle sue assistenti, alle loro frasi bisbigliate all’orecchio e ai famigliari che lo circondavano mentre fuori, come da tradizione, gli uomini attendevano con la prerogativa di poter sbirciare. Ruben Montini, che si affida ad altri per la riuscita dei suoi progetti che prevedono il coinvolgimento diretto del pubblico, è lo stesso che si è fatto tatuare la parola frocio annullandone il significato, che ha indossato il muncadore totalmente nudo cantando l’Ave Maria in sardo, che si è esibito col compagno – al Museo Ettore Fico di Torino – in una performance a dir poco estenuante quanto commovente, e pertanto ha dovuto attendere tempi maturi per darsi finalmente ai suoi conterranei nella performance forse più coinvolgente del suo percorso. Ne vediamo alcuni momenti nelle immagini e nel video…
– Roberta Vanali