Exibart

Cagliari - dal 14 dicembre 2017 al 18 gennaio 2018

Pretziada

 


Pretziada (dettaglio installazione site-specific), 2017
 [Vedi la foto originale]
GALLERIA MACCA
Via Alberto Lamarmora 136 (09124)
Palazzo Amat
+393295403007
claude@galleriamacca.com
www.galleriamacca.com
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Pretziada. Prezioso come un sogno cullato, cresciuto, amato, quello di vedere le stelle, infinite tantissime, luccicanti su di un fazzoletto di terra aspra di verdi aggrappati a durissime pietre, lì da sempre a contendersi il tempo con i silenzi. 
Siamo nel cuore del basso Sulcis, questo è il luogo dove Ivano e Kyre hanno deciso di vivere; sono riusciti a renderlo centro del loro mondo mentre tutt'intorno c'è chi fatica a restare. Un passato nell'arte, lui un conosciutissimo writer che ha fatto scuola nella street art, lei una scenografa di professione. L'amore, la vita, la famiglia, un'avventura insieme: dopo New York si torna in Sardegna. Oggi, dopo soli tre anni, Pretziada è una realtà conosciuta e apprezzata a livello internazionale, un esempio brillante del fare bene, un esempio, una pratica che nei suoi risvolti etici trova componenti davvero "preziose". 

La storia è bella e anche antica. Lo sguardo di Ivano e Kyre, che loro chiamano "alieno" perché cresciuto e formato all'estero, Ivano nato e cresciuto a Milano, Kyre Californiana, ha la forza di vedere orizzonti lontani ma anche la sensibilità di apprezzare ciò che è più vicino. 

Il confronto rimanda a quella Sardegna del Dopoguerra la cui produzione artigianale fu genialmente valorizzata da figure quali Ubaldo Badas e Eugenio Tavolara che fondarono ISOLA negli anni '50. Essi introdussero nelle produzioni artigianali locali una nuova energia consistente in una sapiente fusione dei modelli tradizionali e delle iconografie esistenti con il gusto contemporaneo a cui si aggiungeva un controllo costante della qualità dei processi di lavorazione e un investimento continuo nella sperimentazione e innovazione. Tutto ciò, purtroppo, andò scemando tra gli anni Ottanta e Novanta e l'artigianato di qualità dovette prendere nuove strade.

Il caso Pretziada sembra risvegliare questi storici entusiasmi, e non è da trascurare il fatto che provenga dall'arte contemporanea  questa capacità rigenerativa. Quando nel 1949 alla Fondazione Bevilacqua La Masa si realizzò la prima mostra dell'arte della neo-Regione Sardegna, si scelse il contemporaneo e il nuragico insieme come a sottolineare la volontà di rappresentazione del "genius loci": l'autenticità. Badas e Tavolara erano artisti eccezionali, così come lo fu Mauro Manca del quale "L'ombra del mare sulla collina" del 1957 é ritenuto manifesto della pittura contemporanea sarda; suoi i primi progetti di straordinari tappeti astratti oggi conservati tra il patrimonio storico dell'ente soppresso ISOLA, insieme ai gioielli di Italo Antico, Primo Pantoli, Verdina Pensè, Aldo Contini e altri "big" del panorama artistico isolano. Direttore dell'Accademia di Sassari, Manca contribuì alla nascita del Gruppo A alla fine degli anni '50. 

Ivano e Kyre raccolgono, quindi, un’eredità importante ma, a giudicare dalla collezione che si sta lentamente venendo a formare, lo fanno con altissima capacità e consapevolezza. La collezione è oggi presentata alla Galleria Macca, unico esempio di galleria d'arte contemporanea internazionale in Sardegna. Arte, artigianato, arti maggiori, arti minori, altre arti... oltre l'arte? Cosa porta Pretziada dentro una galleria d'arte? Una bellissima storia raccontata con l'estrema libertà che l'arte oggi è in grado di vivere dopo tante battaglie. Giù confini, barriere, sistemi. Kyre e Ivano costruiscono piccoli mondi effimeri, il tema è il "non finito", ma non quello neo-platonico michelangiolesco, bensì quello sardo (chissà se hanno punti in comune); materiali edili, a cui poco importa essere belli, installati con nastro adesivo, chiodi e poco altro circoscrivono diorami che sono racconti, capitoli di un unico libro incorniciati da una sottile ironia... non era forse Duchamp a dire "il grande nemico dell'arte è il buon gusto"? In essi prendono consistenza oggettuale, materia e forma, ceramiche, coltelli, scarpe del pastore, ferri per il fuoco, tappeti, in una parola: bellezza. Sempre lei a contendersi il primato sulla funzionalità, lei a riscattare l'umiltà delle cose; a suggerire all'artigiano di abbondare di rose sulle brocche delle spose. Poco importa se poi non avrebbero contenuto più nulla, per quel giorno di festa le fatiche si dimenticano tutte. 

Bellezza, ancora nelle mani degli artigiani, passata di padre in figlio attraverso gesti ripetuti come antichi rituali. Un sapere "prezioso" che può esistere solo se ancora necessario. Creazione è sopravvivenza. La capacità di osservazione è strettamente legata alla contestualizzazione e de-contestualizzazione dell'oggetto, in questo Pretziada ci fa compiere un bel esercizio mentre ci muoviamo nella loro prima organica presentazione a Cagliari. La valorizzazione passa per la conoscenza, il tema è aperto.

[Efisio Carbone]