VERONICA PARETTA

SUBLIME LINEAM | FEB 3 - 28 | 2017

Photo by OliverioPhotography
Photo by OliverioPhotography

Galleria Macca è lieta di presentare la prima mostra personale di Veronica Paretta (Cagliari, 1986), curata da Roberta Vanali e Efisio Carbone.


Muove da una dimensione figurativa per esplorare le potenzialità espressive della linea, Veronica Paretta, attraverso la spontaneità del gesto che conferisce incisività al segno, unità di raffigurazione ed elemento primario della comunicazione. “Prendete una linea e portatela a fare una passeggiata”, così Paul Klee istruiva gli allievi del Bauhaus. Lezione che parrebbe essere stata assorbita anche dalla giovane artista che concede direzioni totalmente imprevedibili a linea e colore per un risultato inaspettato all’insegna di armonia ed equilibrio dopo una fase di attenta analisi ed epurazione. “Non è l’angolo retto che mi attira. Neppure la linea retta, dura e inflessibile creata dall’uomo. Quello che mi attira è la linea curva libera e sensuale”, direbbe Oscar Niemeyer. Quella linea in cerca di tensioni, talvolta tratta dall’ambito sonoro, che scaturisce dalla forza primigenia del segno. Segno accostato, sovrapposto ed incrociato nel tentativo di mettere ordine al caos, in una alternanza di luci e ombre - tra sinuosità ed asprezza - che si traduce in un impetuoso turbinio di linee che lasciano intravedere la superficie della tela grezza, quando non è congeniale a far trasparire il colore che lentamente tende a placarsi. Il tutto giocato sul bianco e nero e sui grigi che virano all’azzurro per dare spazio ad imprevisti piccoli tratti cromatici che all’improvviso accendono la superficie.

Al di là della forma, spesso in maniera compulsiva, l’artista attinge all’automatismo gestuale di Twombly quanto alla sinuosità lirica e musicale di stampo kandinskijano per approdare ad una espressività segnica che è scrittura, alfabeto da codificare depurato da orpelli per esprimere l’inesprimibile e giungere all’essenza. Poiché è nell’essenza delle cose che l’anima si rivela.

[Roberta Vanali]

 

Robusta tecnica e profonda formazione culturale imbrigliano il linguaggio variegato di Veronica Paretta verso nuove soluzioni sintetiche tradotte in forme astratte dall'alto contenuto poetico. La gestualità controllata non nega la radice comune con l'art brut nel processo diretto e quasi infantile di un automatismo segnico, ma si sottrae alla figurazione mantenendo le forme primigenie di arzigogolo e di macchia per condurci alle origini dell'astratto, a quel primo Kandinsky del 1910.

Parliamo di un "realismo segnico" attribuito alla fase iniziale di produzione artistica infantile che tanto ispirò le avanguardie nel loro percorso rivoluzionario e anti-accademico. "I signori critici dicono spesso che i miei quadri assomigliano agli scarabocchi dei bambini. Potesse essere davvero così! I quadri che mio figlio Felix ha dipinto sono migliori dei miei.” Chissà se anche Veronica, come Paul Klee, si è stupita ammirando i "capolavori" dei suoi bambini.

Tenute a mente queste premesse è chiaro che il lavoro dell'artista si arricchisce di altre affascinanti chiavi di lettura che si intrecciano con le capacità virtuosistiche di mimetizzazione: una coincidentia oppositorum di casualità e abilità tecnica. Ne derivano opere pittoriche perfettamente equilibrate dove a trionfare è il colore che si muove in forma di accordi su pentagrammi segnici.

La serie delle grafiche, pur mantenendo uno stretto dialogo con le opere pittoriche, dimostra quanto Veronica sia abile nella difficile arte dell'incisione affinata presso l'eccellente scuola di Casa Falconieri. La tecnica si piega alle esigenze formali in racconti che sembrano avere come archetipi i mondi incantati di Salvatore Fancello.

[Efisio Carbone]

BIOGRAFIA 

Veronica Paretta è nata nel 1986 a Cagliari, città nella quale ha studiato presso il Liceo Artistico diplomandosi nel 2005. Prosegue gli studi all'Accademia delle Belle Arti di Bologna laureandosi nel 2011. Sempre nel 2011 espone la sua prima personale alla Galleria Capitol Arte Contemporanea di Cagliari, una mostra antologica con opere eseguite dal 2005 al 2011. Nello stesso anno partecipa alla 54a edizione della Biennale di Venezia, Padiglione Italia nella Sala Nervi di Torino. Nel 2013 partecipa al workshop di incisione nell'Atelier di Casa Falconieri a Serdiana e partecipa alla collettiva "GEOGRAFIE DEL SEGNO" Museo Nivola, Orani. A Maggio del 2016 espone una mostra personale dal titolo "ESERCIZI DI DISEGNO LIBERO" a cura di Ilaria Medda.
Tra le mostre collettive: Saatchi Gallery, Londra; Libr/Art, leggere e guardare, d'Art di Dolianova; Set Up, Bologna; Paratissima Onde d'Arte, Cagliari; Apparati sotterranei, circolo la marina T. Sankara, Cagliari. Attualmente vive e lavora a Cagliari.